Contrasti

Sono da poco rientrata da un breve soggiorno in Irlanda e ora, in questo torrido caldo, mi ritrovo a pensare a quel paese “fresco” che mi sta tanto a cuore. Irlanda, paese smeraldo dove il cielo e il mare si uniscono per formare un'unica macchia di colore in uno spazio indefinito. Dove le colline verdeggianti di un colore quasi accecante si alternano a scogliere a picco e spiagge immense. Dove castelli e fortezze ricordano un passato intrigante di leggende e di guerre sanguinose, di una gente abituata a lottare per i propri diritti ma che pare riuscita a trovare quel giusto equilibrio tra il proprio orgoglio e quel lasciar vivere e lasciar andare. Dove l'aria è pungente e intrisa di un senso di magia e dove la musica permea ovunque, nei pub, sulle insenature del mare, nel discorrere stesso degli abitanti. Dove esseri fatati e tradizioni sono intessute con una mentalità aperta e moderna. Il tempo non disturba perché l'atmosfera è calda e per compensare quel bigio costante, le case sembrano esplodere di colore. Tutti in fila ti guardano tinteggiati e sorridenti.

 

Contrasti e diversità integranti.

Un cielo color cinereo sparisce dietro la casa dai muri colorverde pisello con la porta d'ingresso viola melanzana, immediatamente adiacente a una casa identica con la facciata blu scuro e la porta verde bandiera...

Un colto di azzurro immutabile col padre Sole che guarda impassibile e irradia senza perdono sui casali grigi di pietra a vista.

Il verde quasi luminescente di uno smeraldo surreale delle dolci colline dove pecore punteggiano di bianco e mucche a pezze pigramente ruminano...

Distese di campi il color di un ocra bruciata con le singolari olivi secolari contorti e tortuosi, e gli impertinenti girasoli che fissano senza vergogna verso quel fulgore paterno...

Contrasti, due lati di una medaglia

 

Mattina, una tazza di tè caldo fuoco servito con uno “scone” con uvetta, burro, marmellata di lampone e panna montata, seduti su uno sgabello vicino alla finestra a guardare le gocce di pioggia che lentamente cadono, come lacrime e formano un motivetto sul tavolino di ferro la fuori...

Cappuccino tiepido e un cornetto seduti al tavolo del bar in piazza, ascoltando le rondini che cantano all' unisono, là in alto sopra le mura dell'antico borgo medievale...

I contrasti tra Umbria e Cork, tra Italia e Irlanda si complementano, si contraddistinguono e si completano in me, in una unica dimensione, che è la mia realtà.

 

Due culture, sempre persone.

Persone che amano, che odiano, che piangono, che ridono – persone che si portano sul dorso i bagagli della storia della loro vita - proiettati inevitabilmente nelle proprie abitazioni in forma di soprammobili, foto o quadri: ricordi di una vita di lotte, sogni di un futuro migliore... tutto assorbito dalle mura delle loro case.

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