Distorsione e oblio

cervello

Questa è la cosa che mi ha sempre terrorizzato: dimenticare. E dimentico molto. Dimentico sempre di più con il passare degli anni. Ma cos'è questo voler ricordare a cui mi aggrappo?
Anche nei migliori dei casi, mi è stato detto, ricordiamo solo una piccolissima percentuale di ciò che ci accade  quotidianamente. E certo, meglio così altrimenti vivremmo tutto due volte: prima nella realtà e poi di nuovo nella nostra mente. E mentre rivivremmo quel ricordo, ci perderemmo un nuovo pezzo di vita, e quindi un nuovo ricordo.
Perché ricordiamo ciò che ricordiamo? Come si fa a selezionare cosa ricordare e cosa no? Quali criteri utilizziamo? Soprattutto perché è così importante per noi ricordare?
È quasi come se credessimo che la nostra memoria fosse una parte intrinseca di noi stessi.
Ricordare un episodio che ci riguarda essersi svolto in una certa maniera poi smentita da qualcuno che quell'occasione lo aveva vissuto in maniera così diversa! Tu ricordi che era mattina, lui che era pomeriggio; tu lo ricordi come un'occasione divertente, lui deprimente. Tu ricordi che c’era quella persona, e lui dice - assolutamente no! - E’ una distorsione la mia versione? L’ho arricchita e abbellita?
In un istante quello che era chiaro come il giorno, nella nostra mente, è come se non fosse mai successo... lasciandoci un gran vuoto. Qualcosa che aveva significato così tanto per noi, che spiegava perché una serie di eventi consequenziali si sono verificati, improvvisamente perde ogni senso.
La realtà del passato, come eravamo convinti che fosse, ha cessato di essere... e tutto ciò che abbiamo costruito sulle sue fondamenta, viene giù come un castello di carte da gioco. 
Ho sempre tenuto un diario fin da quando potevo scrivere... quando leggo questi taccuini, custoditi gelosamente in scatole in fondo al mio armadio, in uno stato di vergogna, imbarazzo e fascino, mi chiedo se davvero li ho scritti io... . Mi sono successe davvero queste cose? Non me lo ricordo così. Alcune cose mi sembra di viverle nuovamente con grande intensità, altre me le sono proprio scordate. 
Qual è il volume dei nostri ricordi? C’è un limite che il nostro cervello riesce ad immagazzinare? Dimentichiamo perché non c’è spazio per tutto o perché in qualche modo subconscio non lo riteniamo importante? 
Chi è Tara del mio diario? Lei, come tutti, ha fatto le sue scelte, giovane com'era, senza quasi alcuna esperienza, senza la comprensione del mondo che ho io adesso. Eppure eccomi qui per quello che ha deciso allora lei: ha creato la base su cui ho costruito la mia vita, il castello in cui vivo ora.
Come straniera, (ovunque io sia!) sono alla continua ricerca di un punto di riferimento, certo e inconfutabile su cui contare... come il passato, ad esempio, intanto, dato che è già successo non può essere cambiato. Ora, tuttavia, il conforto che trovavo nel ricordare la mia infanzia è in qualche modo deturpato. 
Non possiamo essere sicuri che gli aneddoti preziosi corrispondano alle storie che ci siamo sempre raccontati.
Forse l'unico modo per andare avanti,  per sentirsi veramente vivi, è lasciare andare il Passato - lasciar andare ciò che era, anche se sembra in qualche modo un tradimento verso tutti coloro che non sono più con noi, quelli che hanno fatto la differenza nel nostro mondo, nel mio mondo, nel mondo della giovane Tara - lei che ha fatto del suo meglio.

Share

Share this page

on your social networks